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07.03.2023
Communicato
Solidarietà con salto.bz e Demos 2.0

Solidarietà con salto.bz

Per la libertà di stampa e la libertà di espressione in Alto Adige

La libertà di stampa e i media sono beni preziosi. In quanto pilastri fondamentali della Costituzione e della democrazia, costituiscono la base per una società aperta. In Alto Adige, la libertà e il pluralismo della stampa e dei media hanno conosciuto tempi non troppo felici.

Sono stati conquistati faticosamente per le minoranze linguistiche e il pluralismo si è fatto strada lentamente, anche se con ripetute battute d'arresto. Nonostante il dominio di una casa mediatica, Athesia, che ne controlla circa l'80% a livello regionale, il pluralismo è ancora preservato, anche se con grande difficoltà, grazie all'emittenza radiotelevisiva, alla stampa, ai media online e al citizen journalism.

E' tanto più grave, quindi, se Athesia, il più potente attore nel mondo dei media altoatesini, intraprende una massiccia e minacciosa azione legale contro un piccolo concorrente come salto.bz. Il presidente di Athesia-Druck, Michl Ebner, vuole citare salto.bz, Christoph Franceschini e la redazione per diffamazione davanti al tribunale di Bolzano e chiedere un elevato risarcimento danni. L'elenco degli articoli e dei fatti citati come diffamatori è lungo, ma a ben vedere l'accusa ha poco spessore e sostanza: il contenuto e il tono sono a volte taglienti, ma si mantengono nei parametri della polemica graffiante. Questi articoli offrono inannzitutto informazioni e retroscena essenziali e di particolare importanza per l'opinione pubblica altoatesina.

È proprio questo il compito di un piccolo mezzo di comunicazione come salto.bz: portare alla luce ciò che è stato nascosto e insabbiato per garantire il diritto all'informazione e alla conoscenza dei fatti.
Se in questo modo i proprietari del quasi totale monopolio mediatico altoatesino vengono fortemente criticati e le loro pratiche smascherate, è da considerarsi un atto legittimo. Ma se chi si sente attaccato non usa i propri media e non risponde con mezzi giornalistici, ma ricorre a un'azione legale, questo pone delle serie domande. Perché i vertici di Athesia non fanno uso la potenza mediatica del proprio gruppo per contrastare gli articoli di Salto, ma scelgono la via dell'azione legale?

Sembra evidente, che i responsabili di Athesia non intendono il giornalismo come mero dovere di informazione, ma anche come uno strumento di potere. Lo stesso mezzo di comunicazione che spesso manca di obiettività nei confronti di avversari chi politici o antagonisti, intraprende azioni legali contro gli attacchi di un piccolo mezzo di comunicazione come salto.bz per intimidirlo o addirittura metterlo a tacere.

Un'opinione pubblica democratica deve difendersi da attacchi di questo tipo. Esprimiamo la nostra piena solidarietà a salto.bz e a Christoph Franceschini, agli altri autori Lisa Maria Gasser. Paolo Ghezzi, Fabio Gobbato, Wolfgang Mayr e li incoraggiamo a continuare sulla strada del giornalismo illuminante, investigativo e d'opinione. Athesia, invece, farebbe bene a ritirare la denuncia: nell'interesse della libertà di stampa e di opinione, ma anche per risparmiarsi un forte imbarazzo.

In Alto Adige siamo di fronte ad un’impellente urgenza di una stampa di vasta apertura e di un panorama mediatico pluralistico; non sono un lusso, oggi forse più che mai!

Hans Heiss, Storico, Bressanone